La NBA si sa, è una lega estremamente competitiva.
Come in tutti gli sport, gli atleti che sono entrati nella storia erano tutti dotati di grande competitività.
Quella ti spinge a superare i tuoi limiti, compiendo imprese leggendarie.
Ti spinge ad essere freddo nei momenti caldi della partita.
Ognuno sviluppa una sfaccettatura propria
Partiamo da sabato 5 marzo.
LeBron James piazza 50 punti e 10 rimbalzi.
Da lì in poi:
Tatum 54 vs i Nets
Middleton 44 vs i Suns
Embiid 43 con 14 rimbalzi vs i Bulls
Irving 50 vs gli Hornets
Garland 41 vs i Pacers
Tatum 44 vs gli Hornets
Antetokounmpo 43 vs Atlanta

Poi diciamo un calo di queste giganti prestazioni.
Fino a venerdì 11 marzo.
LeBron James ne piazza 50 vs i Wizards.
Da lì è ripartito qualcosa:
Klay Thompson 38 vs i Bucks
Durant 53 vs i Knicks
Trae Young 47 vs i Pacers
Trae Young 46 vs i Portland
Towns 60 con 17 rimbalzi vs gli Spurs
Curry 47 vs i Wizards
Irving 60 vs Orlando, senza giocare l’ultimo quarto.

Si possono notare due cose.
La prima, sembra quasi che quando il vecchietto stempiato di 37 anni scelga di ricordare che il suo fisico va al di là dell’umano comprensibile, negli altri giocatori scatti qualcosa, uno stimolo in più.
La seconda, si stanno avvicinando i playoff e si vede, molte prestazioni scritte sopra sono avvenute in partite calde.
I campioni stanno trascinando le loro squadre verso la parte importante della stagione e stanno alzando il livello.
Si respira lo spirito competitivo di questa lega.
Esempio è soprattutto Irving stanotte, che ha dichiarato, tra scherzo e serio, che è in atto una gara interna tra lui e Durant a chi fa più punti.
Voi sentite i playoff che si stanno avvicinando?